È davvero uno degli anni più controversi per Sanremo 2025, e uno dei protagonisti che ha suscitato discussioni più accese è stato senza dubbio Simone Cristicchi. Il suo brano “Quando sarai piccola”, che affronta tematiche delicate come l’Alzheimer e il rapporto madre-figlio, non ha trovato il favore di tutti.
In particolare, le Dame di Capalbio, una sorta di elite intellettuale che spesso esprime le proprie opinioni tramite le pagine di giornali come Repubblica, hanno scagliato un duro attacco contro Cristicchi, accusandolo di “mammismo” e criticando il contenuto della sua canzone.
Le accuse di “mammismo” e il livore della critica
Il dibattito è esploso quando Mirella Serri e Francesco Merlo, in un articolo su Repubblica, hanno definito la canzone di Cristicchi una versione “peggiorativa” del “mammismo” tipico dell’Italia.
La Serri ha lanciato una provocazione scrivendo che il brano di Cristicchi potrebbe essere interpretato come una sorta di “omaggio” alla figura della madre, ma allo stesso tempo un riflesso di un “trend vittimista” che non ha posto per le vere problematiche sociali del nostro tempo. Insomma, l’artista sarebbe stato accusato di cercare compassione senza affrontare temi urgenti e reali, come le tragedie sociali di oggi.
Cristicchi, come risposta, ha rivelato di sentirsi frustrato dalle critiche ricevute, soprattutto da parte di chi sembrava ignorare la delicatezza della tematica trattata nel suo brano. Ha poi fatto un parallelo con il suo precedente spettacolo “Magazzino 18”, che affrontava il dramma delle foibe e che, purtroppo, lo aveva visto finire nel mirino della sinistra.
“Mi viene in mente lo spettacolo ‘Magazzino 18’ per cui sono stato molto criticato da una certa sinistra. È stato un prezzo che ho pagato a livello politico”, ha dichiarato Cristicchi. E mentre lui cercava di portare un messaggio importante e sostenibile, alcuni lo vedevano semplicemente come un uomo che lamentava il proprio malessere, peraltro con troppo sentimentalismo.
Il confronto con la politica e la cultura italiana
Le critiche politiche non sono mancate, con alcuni che hanno interpretato il brano come un’ode al “mammismo” inteso come una sorta di rifugio in un passato idealizzato, mentre altri, invece, lo hanno visto come un toccante omaggio alla figura materna. Di fatto, il “mammismo” è sempre stato oggetto di discussione nella cultura italiana, un argomento spesso visto con una certa ironia o come un tratto tipico del nostro paese.
C’è però da chiedersi: qual è il vero problema di fondo? È la difesa della famiglia tradizionale che preoccupa o è piuttosto la difficoltà di affrontare in modo diretto e crudo le problematiche sociali più urgenti? La sinistra e la destra si sono trovate in disaccordo sul tema, con la prima accusando Cristicchi di “romanticismo pericoloso” e la seconda criticando il “mammismo” come un ostacolo al cambiamento e alla crescita individuale.
La risposta della sinistra e la polemica del “Sanremo peggiore”
Il confronto tra Cristicchi e il mondo progressista si è acceso anche in relazione alla maternità. Secondo i critici, le sue parole riproponevano una visione reazionaria della figura materna, troppo legata a un’idea di “sacrificio” che non sarebbe più pertinente con i tempi moderni. Al contrario, alcuni difensori della canzone hanno sottolineato come, in un mondo in cui le tematiche sociali e politiche vengono spesso trattate in modo superficiale o addirittura utilizzate come strumenti di propaganda, il brano di Cristicchi portasse una profonda riflessione sull’importanza delle relazioni familiari.
Molti, tuttavia, hanno anche paragonato l’intervento di Cristicchi alle performance provocatorie di altri artisti del festival, criticando la sua assenza di spunti innovativi e il suo ritorno a temi già visti e stravisti nella musica italiana. Forse il “Sanremo 2025”, definito da alcuni come il “peggiore di sempre”, ha davvero bisogno di una rinascita e di nuove voci per rimanere rilevante nel panorama musicale contemporaneo.
Conclusioni: tra nostalgia e innovazione
Nel complesso, la canzone di Simone Cristicchi ha suscitato una forte reazione mediatica e ha scatenato una serie di polemiche che vanno ben oltre la semplice musica. Se da un lato molti si sono chiesti se il “mammismo” sia davvero una piaga sociale o un fenomeno che merita di essere discusso in modo più profondo, dall’altro alcuni critici lo hanno visto come il simbolo di un Sanremo conservatore che ha bisogno di un aggiornamento. Non resta che aspettare le prossime settimane per capire se Cristicchi e la sua canzone sapranno trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, o se continueranno a suscitare polemiche e dibattiti infuocati.