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Madre e figlio morti abbracciati in fondo al mare a Lampedusa. I sommozzatori descrivono la scena straziante

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“Non trovo più mia sorella e mio nipote” , la richiesta di aiuto di una donna sopravvissuta al naufragio del 7 Ottobre è stata udita più volte al giorno da quel giorno. Ma nessuno aveva informazioni da darle. Fino a oggi. Perché si presume che madre e il figlio morti abbracciati in fondo al mare, siano proprio quella sorella e quel nipote che la donna ha cercato ininterrottamente. Disperatamente.

E disperata, straziante, è la scena che si presenta agli occhi dei sommozzatori scesi a 60 metri di profondità al largo della costa di Lampedusa.

Orrore, pena, strazio, giacciono sul fondo del mare. 12 corpi riescono a contare, ma è probabile che ve ne siano altri nelle vicinanze. Oltre loro, madre e figlio morti abbracciati, affondati insieme al barchino e alle loro speranze.

Sull’imbarcazione che il 7 ottobre scorso sfidava vento e pioggia e un mare inclemente e incurante di quel carico, viaggiavano stipate oltre 50 persone. In gran parte di donne e nessuno dei passeggeri indossava un salvagente.

Subito dopo il rovesciamento del barchino, 22 persone venivano tratte in salvo, 13 i cadaveri recuperarti. Degli altri nessuna traccia. Nessuna traccia di quella mamma e di suo figlio. Fino ad oggi.

Ad individuare il barchino affondato, la Guardia costiera che si è avvalsa di un nucleo sommozzatori e un robot subacqueo.

Madre e figlio morti abbracciati

Il ritrovamento della madre con il figlio

E proprio i sommozzatori sono stati testimoni di una scena che li ha toccati profondamente. Quella della giovane mamma abbracciata al suo bambino. Fermi. Immobili. In un abbraccio straziante.

“Ci abbiamo creduto sino alla fine. Il personale della Guardia Costiera non ha mollato un solo giorno, nonostante il carico di lavoro ordinario che continua a gravare su Lampedusa”, dichiara il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella.

Di quel barchino, di quel viaggio disperato, restano un pugno di sopravvissuti, un rottame in fondo al mare, i corpi senza vita un tempo animati di speranze. E un abbraccio.

Quello di una mamma e di un figlio in fondo al mare. Un abbraccio eterno.

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