La crisi abitativa continua a mietere vittime invisibili, e la storia di Marco Magrin, 53 anni, è una delle più drammatiche.
Originario del Padovano ma residente a Treviso, Magrin era un lavoratore stabile, ma il suo stipendio non bastava a coprire il costo dell’affitto. Dopo mesi di ricerca infruttuosa per un nuovo alloggio, era stato costretto a trasferirsi in un freddo garage, dove è stato ritrovato senza vita.
Una vita spezzata dal freddo e dall’indifferenza
Marco non si era presentato al lavoro, né al bar che frequentava abitualmente, facendo preoccupare amici e colleghi. Sono stati loro a chiamare i soccorsi, ma quando i vigili del fuoco sono arrivati nel garage dove viveva, lo hanno trovato steso a terra, con un pesante giubbotto e un berretto in testa per combattere il gelo.
Secondo i primi accertamenti, sarebbe stato proprio il freddo pungente a causare una crisi cardiaca fatale. Un destino crudele per un uomo che, nonostante un impiego regolare, non poteva permettersi un tetto sopra la testa.
Una soluzione temporanea diventata un incubo
Marco viveva nel garage della stessa palazzina da cui era stato sfrattato, sperando fosse una sistemazione provvisoria. Aveva cercato di trovare un’altra casa, pubblicando annunci sui social, ma senza successo. Nessuno sapeva della sua reale condizione: nemmeno i suoi familiari erano stati informati.
Forse per pudore o per un senso di dignità, Magrin aveva nascosto i suoi problemi, sperando di risolverli da solo. Una residente della palazzina aveva raccontato agli amici come Marco si fosse trasferito nel box auto, un dettaglio che molti avevano sottovalutato.
La reazione della comunità e le parole del sindaco
La tragedia ha colpito profondamente la comunità trevigiana. Il sindaco, Mario Conte, ha definito la vicenda “una storia che fa riflettere, profondamente triste”. Ha aggiunto che forse si sarebbe potuto fare di più se Magrin avesse chiesto aiuto.
Il corpo di Marco è stato affidato al padre e alla sorella per i funerali. La sua morte è un monito: una denuncia silenziosa contro un sistema che lascia indietro anche chi lavora, ma non riesce a permettersi una vita dignitosa.
La vicenda di Marco Magrin è solo uno dei tanti esempi di come la crisi degli affitti e il costo della vita stiano spingendo sempre più persone verso situazioni estreme. Serve un intervento urgente per garantire il diritto fondamentale alla casa, prima che altre vite vengano spezzate dall’indifferenza.