Marino Bartoletti, noto giornalista e volto televisivo, si è aperto in un’intervista riguardo la sua battaglia contro il tumore, condividendo le sue riflessioni su prevenzione, vita ed il suo ultimo libro dedicato a Gianluca Vialli. Nella toccante intervista rilasciata al Corriere della Sera, Bartoletti ha parlato apertamente della sua malattia, enfatizzando l’importanza della prevenzione e del valore della vita. Il giornalista classe 1949 è una figura emblematica nel mondo del giornalismo e della televisione italiana, la sua carriera è iniziata nelle redazioni de Il Giorno ed Il Guerin Sportivo, dopo tanta gavetta ed esperienza è diventato meritatamente uno dei volti più riconosciuti e stimati nel panorama del giornalismo sportivo e non solo.
“Sognavo il Guerin Sportivo, avevo già il prurito alle mani e la Lettera 32: se penso a quanti posti nel mondo ha visto quella macchina per scrivere, penso di aver realizzato quel sogno. Sentire quel ticchettio mi dà ancora un colpo al cuore quando mia nipote mi chiede di giocare con le vecchie ‘tastiere’. Aldo Giordani mi notò per la rivista Pressing che facevo da solo a Forlì e mi disse di andare a Milano a parlare con Gianni Brera, direttore del Guerino. Andai in stazione, inseguito da mia madre che mi chiedeva cosa ci fosse a Milano che non c’era a Forlì. Risposi che ‘c’era la Madonnina, mi assisterà lei’. Si tranquillizzò” – così ha ricordato i suoi traguardi.
Marino Bartoletti, la confessione su tumore ed aspettative di vita
La sua passione per la scrittura e per il giornalismo sportivo sono sempre stati dei punti cardinali nella vita professionale di Marino Bartoletti come precisato nel suo ultimo libro dal titolo “La partita degli dei”, dedicato a Gianluca Vialli, una dedica speciale al compianto calciatore stroncato dal cancro che il giornalista ha elogiato per la sua gentilezza ed umanità, sottolineando come queste qualità siano state di ispirazione commentando: “ci ha insegnato la gentilezza persino nell’addio”.
Riguardo alla sua diagnosi di tumore, Bartoletti ha espresso gratitudine per aver scoperto la malattia in tempo, poi ha sottolineato l’importanza della prevenzione e della cura, ringraziando i professionisti che lo hanno assistito in questo difficile percorso. “La convinzione che dovremo volerci più bene, cercando di fare più prevenzione. Sono stato molto fortunato, perché tutto è stato preso in tempo, ma devo la mia vita a persone che sapevano terribilmente il fatto loro”.
Leggi anche: Gabriele Cirilli condivide sui social la grande emozione per laurea del figlio: la foto di famiglia commuove il web
Inoltre il giornalista ha riflettuto sul concetto di paradiso e sulla sua visione di un aldilà sereno, dove si possa incontrare di nuovo le persone amate: “Scrivo tanto del paradiso che comincio a pensarci seriamente. Mi piace immaginare che ci sia un aldilà in cui si può star bene e trovare le persone che abbiamo amato. Le statistiche Istat mi concedono ancora 8 anni e mezzo di vita e spero che siano anni sereni e fertili come adesso: dopo la Partita degli dei devo cominciare a pensare al Festival degli dei”.
Leggi anche: Filippo Turetta, preoccupazione dal carcere: “Non riesce a guardare nessuno, ha vergogna”