Durante un intervento ad Assisi, Matteo Salvini ha reso noto che il divo di Hollywood Richard Gere sarà uno dei testimoni del processo sul caso Open Arms, che si svolgerà contro di lui a Palermo il prossimo 23 ottobre. Riassumendo la vicenda giudiziaria: l’ex ministro dell’Interno lo scorso aprile scorso è stato rinviato a giudizio dal gup di Palermo, Lorenzo Jannelli.
Il leader del Carroccio è accusato di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio, colpevole di aver illecitamente proibito l’attracco della nave della ong Open Arms con a bordo 147 migranti, nel porto di Lampedusa nell’agosto 2019. Matteo Salvini ha commentato la presenza dell’attore al processo a suo carico con un certo sarcasmo: “Lo conosco come attore, ma non capisco che tipo di lezione possa venire a dare a me, all’Italiane agli italiani sulle nostre regole e le nostre leggi. Se qualcuno pensa di trasformare il processo in uno spettacolo e vuole vedersi Richard Gere va al cinema, non in tribunale”.
Matteo Salvini sulla presenza di Richard Gere al processo sul caso Open Arms
Dopo aver palesato il suo scetticismo sulla presenza del famoso attore sul banco dei testimoni nell’ambito del processo sul caso Open Arms, Matteo Salvini ha cercato di sdrammatizzare: “Gli chiederò un autografo da portare alla mia mamma”. Ma poi è tornato subito serio per lanciare una stoccata velenosa: “Vorrei però sapere quanto costerà ai contribuenti italiani questa roba qua, che non sarebbe possibile in nessun altro Paese”.
Richard Gere è stato chiamato a presenziare al processo contro Matteo Salvini perché in occasione del diniego alla Open Arms di attraccare nel porto italiano, l’attore era salito a bordo per chiedere l’accesso a Lampedusa della nave. In quella circostanza aveva affidato il suo pensiero ai microfoni del Corriere della Sera scagliandosi contro Salvini: “Il ministro dell’Interno ha la stessa mentalità del presidente Trump. Infatti io Salvini lo chiamo Baby Trump. Usa la stessa ignoranza in senso radicale, fanno leva su paura e odio”.