In una tragica escalation di violenza, un uomo che tentava di rapinare un bar a Milano è stato ucciso dal proprietario del locale. L’incidente ha avuto luogo nelle prime ore del mattino in via Giovanni da Cermenate. Eros Di Ronza, 37 anni, già noto alle autorità per precedenti legali, è stato la vittima di questa fatale aggressione, durante la quale ha subito delle coltellate mortali.
L’attacco al Bar Paninoteca
Il tentativo di furto si è verificato intorno alle 5:30 del mattino, quando Di Ronza e un complice hanno cercato di derubare il “Bar Paninoteca”. Durante il tentativo, il titolare del bar, un uomo di origine cinese, ha reagito alla minaccia. Mentre il complice di Di Ronza è riuscito a fuggire, Di Ronza è stato aggredito e ucciso con delle forbici da cucina, utilizzate dal proprietario in un disperato tentativo di difesa.
Subito dopo l’aggressione, le forze dell’ordine e i soccorsi sanitari sono stati allertati. Nonostante l’intervento rapido di una automedica e di un’ambulanza dell’AREU, i tentativi di salvare la vita di Di Ronza si sono rivelati infruttuosi. Il suo corpo è stato trovato senza vita poco distante dal luogo dell’aggressione, segnando un tragico epilogo alla vicenda.
Ricerche in corso e questioni legali
Le autorità hanno immediatamente avviato un’indagine per ricostruire la dinamica degli eventi e identificare il complice fuggitivo. Il proprietario del bar è attualmente sotto esame; la polizia sta valutando gli aspetti della sua reazione al tentativo di rapina, con particolare attenzione alla possibilità di legittima difesa. Al momento, questa ipotesi è stata esclusa, e il proprietario sarà interrogato dal pubblico ministero per chiarire il suo ruolo e le circostanze che hanno portato alla morte di Di Ronza.
Questo evento ha scosso la comunità locale, sollevando questioni sulla sicurezza e sulla crescente violenza nelle rapine. Mentre il quartiere cerca di riprendersi dallo shock, il dibattito su come prevenire simili incidenti in futuro è più acceso che mai. La tragica fine di Di Ronza serve come un severo promemoria delle potenziali conseguenze fatali di crimini apparentemente minori come le rapine.