Il caso di Giulia Cecchettin, la 22enne la cui vita è stata brutalmente interrotta dall’ex fidanzato Filippo Turetta pone degli interrogativi a cui gli inquirenti e gli esperti stanno cercando di rispondere, prima che lo faccia lui. I due ex fidanzati erano rimasti in buoni rapporti tanto da uscire da amici, a dare una spiegazione al gesto del ragazzo è stata la criminologa Flaminia Bolzan che sulle colonne de La Nazione, ha cercato di spiegare perché Filippo ha ucciso Giulia, privandola della possibilità di laurearsi giovedì 16 novembre, e di vivere una vita lontano da lui.
In attesa che il giovane venga ritrovato e possa dare la sua testimonianza si fanno ipotesi su questo tragico epilogo che si è consumato circa una settimana fa, e nonostante il 22enne sembrasse una persona normale. Sebbene ci siamo ancora molti punti da chiarire non mancano riflessioni sul caso che ha scosso tutto il Paese, in attesa che si faccia luce sulla morte di Giulia Cecchettin.
Morte Giulia Cecchettin, perché Filippo l’ha uccisa
Giulia Cecchettin vittima di un atroce delitto consumatosi ad opera di Filippo, sarebbe stato preceduto da dei comportamenti allarmistici da parte di lui precedenti all’atto finale, questa la riflessione della criminologa: “Com’è possibile che la giovane non abbia colto prima nel comportamento di Filippo una qualche pericolosità? Nonostante tutto crediamo sempre che a noi non possano capitare quelle cose brutte, che ci narrano le cronache e tendiamo a pensare che se vogliamo bene a una persona lo possiamo continuare a fare anche in un modo diverso”.
Flaminia Bolzan ha poi aggiunto nel suo intervento sulle colonne de La Nazione: “Certamente lei aveva una grande amicizia per Filippo e quindi non se n’è allontanata. Da quanto sappiamo Filippo ha vissuto molto male la fine della relazione e il timore di essere definitivamente abbandonato da Giulia che si apprestava a continuare i suoi studi in un’altra città”.
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La criminologa e psicologa ha poi spostato l’attenzione sul fatto che sia mancato al 22enne un sostegno psicologico di cui avrebbe giovato: “Il 22enne sentiva in sé un disagio psicologico, tanto che si è deciso a rivolgersi allo sportello di ascolto dell’ateneo. La laurea? Più che un movente è un elemento in più che ha fatto percepire a Filippo di essere rimasto un passo indietro. Parlerei di invidia per il traguardo raggiunto prima dalla ragazza che lo ha lasciato. Ma non riesco ancora a capire quale sia stato l’episodio dirimente che ha fatto scattare il tutto”.
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