Coronavirus. Lo stato di emergenza nel nostro Paese costringe ad adottare nuove misure e restrizioni per fronteggiare l’epidemia che non accenna a indietreggiare.
Il capo della Polizia Franco Gabrielli nell’intervista a SkyTg24 spiega il motivo degli aggiornamenti e sottolinea la necessità di sanzioni più severe per chi trasgredisce le norme anti contagio stabilite dal Governo.
“Sono state fatte ironie, ma le disposizioni sono cambiate e noi dobbiamo aggiornare il modulo”, spiega Franco Gabrielli.
“Ci sono le persone straordinarie che combattono negli ospedali. E poi c’è un’altra battaglia che vede nostri uomini impegnati spezzare la catena del contagio, perseguendo i furbi. Quelli che con il loro comportamento possono vanificare gli sforzi che si stanno facendo.
Su due milioni e mezzo di cittadini controllati, 110mila sono stati denunciati per non aver rispettato i divieti”.
“Il nuovo decreto introduce un quadro sanzionatorio diverso. I comportamenti scorretti potranno venire sanzionati con l’articolo 452 del Codice penale. Che punisce i comportamenti colposi con una pena fino a 12 anni di reclusione”, prosegue Gabrielli.
“L’articolo 4 stabilisce che non c’è più un reato penale, ma un comportamento sanzionabile con un’ammenda, che va da 400 a 4000 euro. E sarà aumentata di un terzo qualora si usino veicoli.
C’è poi una sanzione specifica per violazione di quarantena, con l’arresto da 3 a 18 mesi sanzione ed il pagamento da 500 a 5mila euro”.
“Dobbiamo quindi far perseguire i furbi, ma comprendere una parte di cittadini che vive una condizione di necessità che non sempre trova riscontri in un modulo. E bisogna aiutare chi ha bisogno”.
Ma le nuove sanzioni riguardano anche gli esercizi commerciali che non rispettano le norme anti contagio. Le violazioni verranno sanzionate, oltre alla multa da 400 a 3000 euro, con la chiusura dell’attività da 5 a 30 giorni. Termini raddoppiati in caso di comportamenti recidivi.
Resta salvo il reato di falsità ideologica in atto pubblico del privato (articolo 483 del codice penale), qualora venga dichiarato il falso sul modulo di autodichiarazione che occorre ancora compilare per giustificare gli spostamenti.
Un’ulteriore precisazione arriva da Valerio de Gioia. Il giudice precisa come il reato di diffusione colposa dell’epidemia, la cui pena è determinata dall’articolo 452 del codice penale, prevede un minimo di uno ad un massimo di cinque anni di reclusione.
Di qui la decisione di stabilire sanzioni più severe con conseguente aggiornamento del modulo di autocertificazione.
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This post was last modified on 26 Marzo 2020 17:19
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