Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato tecnico-scientifico, ha espresso la sua posizione in vista della ripresa della scuola e dei prossimi mesi, preventivando come unica soluzione contro il Covid l’obbligo vaccinale. Questa l’opinione dell’immunologo: “L’obbligo vaccinale diventerebbe una risposta efficace anche contro i no-vax, animati da certezze paranoidi, e quelli non li smuovi se non imponendo per legge la vaccinazione”.
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In un’intervista a La Stampa, l’esperto ha ribadito che vorrebbe che la vaccinazione diventasse obbligatoria, per limitare l’aumento dei ricoveri dei non vaccinati, che prevede per le prossime settimane. Oltre a ribadire la necessità di introdurre l’obbligo vaccinale, Abrignani ha affrontato anche il tema del Green pass definendolo “un ottimo strumento e sta funzionando” e che sarà utile anche nei mesi freddi quando molte attività non potranno contare più sui posti all’aperto.
Sergio Abrignani su obbligo vaccinale e terza dose
Al parere di Sergio Abrignani, fanno eco le parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. L’esperto intervistato dal Messaggero ha confermato che ritiene necessario estendere il Green pass a trasporti, scuole, attività di lavoro, bar, ristoranti per incoraggiare a vaccinarsi. Anche Ricciardi ha affrontato il tema dell’obbligo vaccinale, sostenendo che deve essere una decisione del governo e che si tratta di un atto etico di protezione. Secondo il consigliere del ministro della Salute bisognerebbe non dare il Green pass a chi fa il tampone perché a suo dire si dovrebbe rilasciare solo a chi si è vaccinato o è guarito.
A sua volta il membro del Cts Abrignani ha rilevato un dato preoccupante: ad oggi circa 3 milioni e mezzo di over 50 non si sono ancora vaccinati, rischiando di andare incontro a forme gravi di Covid-19. Ma l’esperto ha anche espresso la sua opinione sulla terza dose di vaccino: “Ha senso se somministrata ai “soggetti fragili con una chiara immunodeficienza e poi le categorie ‘suscettibili’ come gli anziani e gli operatori sanitari. Ma anticipare una terza dose per tutti non è possibile […]a priorità è proteggere prima chi non è vaccinato […]“.