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Olimpiadi di Parigi 2024, rappresentazione blasfema dell’Ultima Cena | Non volevamo offendere

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Durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, una scena particolare ha suscitato molte polemiche tra i politici e i religiosi, con alcuni critici che l’hanno interpretata come una rappresentazione blasfema dell’Ultima Cena. Tuttavia, Thomas Jolly, il direttore artistico dello spettacolo, ha prontamente chiarito che la scena in questione non aveva alcun riferimento alla celebre opera di Leonardo Da Vinci. Secondo Jolly, il segmento rappresentava invece un banchetto pagano dedicato a Dioniso, il dio del vino e delle feste. Questa rivelazione non ha fermato l’indignazione, specialmente tra le figure conservatrici, che hanno visto nell’interpretazione artistica una mancanza di rispetto verso i valori cristiani.

L’Olimpo di Jolly: le scuse ufficiali

Nonostante le intenzioni dichiarate di celebrare lo spirito olimpico in chiave pagana, le reazioni hanno portato l’organizzazione delle Olimpiadi a scusarsi formalmente. Anne Descamps, direttrice della comunicazione per Parigi 2024, ha espresso rammarico per eventuali offese causate dalla scena, ribadendo l’intento di promuovere valori di tolleranza e inclusione. Intanto, i confronti con il dipinto “Festin des Dieux” di Jan Harmensz van Bijlert hanno evidenziato ulteriormente la fonte d’ispirazione mitologica dietro l’atto contestato, sottolineando l’aspetto culturale e storico che Jolly ha voluto rappresentare, piuttosto che un attacco diretto al cristianesimo.

Olimpiadi di Parigi 2024, rappresentazione blasfema dell’Ultima Cena | Non volevamo offendere

La controversia ha suscitato commenti accesi anche tra i politici, con figure come Matteo Salvini e Marion Maréchal che hanno criticato duramente la scelta artistica, considerandola un insulto ai valori cristiani. Questo episodio ha riacceso il dibattito sul ruolo dell’arte e della cultura nelle manifestazioni pubbliche e sulla linea sottile tra espressione artistica e rispetto delle sensibilità religiose.

Olimpiadi di Parigi 2024, rappresentazione blasfema dell’Ultima Cena | Non volevamo offendere

La discussione si estende oltre i confini nazionali, evidenziando una frattura culturale che persiste nel dialogo occidentale moderno. Nonostante le critiche, Jolly ha mantenuto una posizione di difesa del diritto alla libertà espressiva, sottolineando che l’intento non era di offendere, ma di celebrare la diversità e l’inclusione attraverso l’arte.

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