Le Olimpiadi di Parigi 2024 si trovano al centro delle controversie dopo che Claire Michel, triatleta del Belgio, è stata ricoverata per un’infezione da Escherichia coli, subito dopo aver gareggiato nelle acque della Senna. Questo episodio ha sollevato nuovamente preoccupazioni riguardo la qualità dell’acqua del fiume, nonostante gli sforzi degli organizzatori di garantire condizioni sicure per gli atleti. La squadra belga, di conseguenza, ha annunciato il suo ritiro dalla staffetta mista di triathlon, prevista per il 5 agosto, accentuando il clima di tensione e delusione.
Dubbi e smentite sull’acqua della Senna
Anne Descamps, portavoce delle Olimpiadi, ha categoricamente negato che l’infezione di Michel sia correlata alla qualità dell’acqua, sostenendo che le misure preventive e i test condotti erano adeguati. Nonostante ciò, altri team, come quelli della Svizzera e della Norvegia, hanno segnalato problemi di salute simili tra i loro atleti, suscitando dubbi sulla effettiva sicurezza delle acque della Senna per competizioni di tale livello. Questi incidenti mettono in luce la difficoltà di bilanciare le esigenze logistiche di un grande evento sportivo con la tutela della salute dei partecipanti.
La risposta del medico Matteo Bassetti
L’infettivologo Matteo Bassetti ha espresso seria preoccupazione per la decisione di permettere le gare in un sito con noti problemi di inquinamento. Secondo Bassetti, le condizioni della Senna non sono solo un rischio per infezioni minori ma possono esporre gli atleti a malattie molto più gravi, mettendo in dubbio la responsabilità degli organizzatori nel garantire un ambiente sicuro. Questo caso potrebbe avere ripercussioni durature sulle procedure di selezione dei siti olimpici in futuro, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione e rigore nelle valutazioni ambientali pre-evento.