Omicidio Alika Ogorchukwu: la vedova del 39enne aggredito e barbaramente ucciso a Civitanova Marche dal suo assalitore per futili motivi, chiede giustizia per il marito, uno sfogo che ha poi lasciato il posto ad un disperato appello rivolto al Paese che ha accolto tutta la sua famiglia. “Italia, non lasciarmi sola, tutto quello che voglio è giustizia. Giustizia per mio marito” – queste le dichiarazioni a caldo di Charity Oriachi dopo l’uccisione del marito in strada, sotto gli occhi dei passanti che non sono intervenuti in soccorso dell’ambulante strangolato da Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo.
La moglie di Alika Ogorchukwu ucciso in pieno centro a Civitanova Marche dal 32enne, in preda alla disperazione ha voluto raccontare alla stampa l’ultimo incontro con il marito: “L’ultimo bacio ieri mattina alla stazione di San Severino, una brioche per merenda. Poi non l’ho più visto”. La donna ha poi fatto sapere come ha scoperto che suo marito era morto, mentre era al lavoro, svolge le pulizie alla stazione ferroviaria di San Severino Marche, alcuni amici nigeriani l’hanno telefonata senza rivelarle l’accaduto: “Hanno iniziato a chiamarmi in tanti e mi dicevano tuo marito tuo marito, vieni a Civitanova, vieni. Io dicevo perché, cosa è successo?”.
Giunta sul posto dove si era consumato l’omicidio del marito ha trovato il corpo dell’uomo a terra esamine, la donna ha anche fatto sapere che cosa ha appreso una volta giunta sulla scena del crimine. La moglie di Alika Ogorchukwu, dopo il terribile lutto che ha sconvolto la sua famiglia ha rivolto un accorato appello al primo cittadino di Civitanova, chiedendogli aiuto. Una richiesta che non è caduta nel vuoto visto che il sindaco ha deciso di supportare prontamente la famiglia nigeriana, mobilitando i servizi sociali come ha fatto sapere Francesco Mantella, legale della famiglia della vittima.
Omicidio Alika, la disperazione della moglie dopo l’efferato caso di cronaca di Civitanova Marche
Mentre gli inquirenti indagano sull’aggressione di Alika Ogorchukwu, la Regione Marche si è dichiarata parte civile nel processo sull’omicidio del nigeriano. In seguito all’efferato caso di cronaca che ha provocato la morte del 39enne, sua moglie ed i suoi figli hanno potuto contare sulla solidarietà e sulla mobilitazione della comunità nigeriana, presente nella provincia marchigiana, ed anche sull’amministrazione comunale che si è offerto di pagare le spese per il funerale di Alika Ogorchukwu.
La moglie della vittima della follia omicida di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, a proposito dell’uomo che ha tolto la vita al marito ha detto: “Io voglio vedere l’uomo che ha fatto questo, lo voglio vedere faccia a faccia e lui mi deve dire perché ha ucciso mio marito che non lo conosceva nemmeno…È stata una cattiveria, lui ha visto che non stava bene, ma lo ha strangolato. Sembrava un diavolo, le persone gli urlavano basta che lo uccidi e lui ha continuato a strangolarlo”.
Questo lo sfogo della donna stravolta dal dolore per una morte inspiegabile che in lacrime insieme a suo figlio di 8 anni sono stati sostenuti da alcuni connazionali, che dopo l’omicidio hanno deciso di organizzare un presidio nel centro cittadino. Il legale dell’accusato ha reso note le scusa del suo assistito, il cui raptus è stato giustificato dichiarando di aver perso la testa per via delle molestie dell’ambulante, che a suo dire, gli avrebbe chiesto con insistenza l’elemosina tenendo per un braccio la sua fidanzata.
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