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“Pagheremo per Sanremo?” L’Agcom interviene e mette i puntini sulle i.

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Il Festival di Sanremo continua a far parlare di sé, e stavolta non si tratta di anticipazioni su ospiti o canzoni. L’edizione 2025 non è nemmeno iniziata, eppure i riflettori sono già puntati sul 2026.

Il motivo? Una sentenza del Tar della Liguria che potrebbe cambiare tutto: l’affidamento diretto del Festival alla Rai è stato giudicato illegittimo, anche se la decisione non è ancora definitiva. Ma questo ha già aperto scenari inediti: cosa succederà se la Rai dovesse perdere i diritti sul Festival? E soprattutto, il Festival potrebbe diventare a pagamento?

Sanremo fuori dalla Rai: cosa potrebbe accadere?

Immaginate un Sanremo su Mediaset, Sky, o persino su Discovery. Fantascienza? Forse no. Se la sentenza venisse confermata, altre emittenti potrebbero partecipare alla gara per aggiudicarsi l’organizzazione del Festival. E non è difficile immaginare un colosso come Sky che decide di investire per portare l’evento sulla sua piattaforma. Ma qui sorge il grande timore del pubblico: Sanremo potrebbe diventare a pagamento?

Carlo conti

A tranquillizzare tutti ci ha pensato l’Agcom. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha chiarito che il Festival di Sanremo è nella lista degli eventi di rilevanza sociale che devono essere trasmessi in chiaro. Lo ha spiegato Massimiliano Capitanio, membro dell’Agcom, durante un’intervista all’Agi: “Sanremo è un evento che, come le partite della Nazionale, deve essere trasmesso integralmente e in diretta, garantendo la visione gratuita a tutti”.

La lista degli eventi in chiaro: Sanremo è al sicuro

Secondo l’articolo 33 del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi, eventi di grande rilevanza, come Sanremo, non possono essere nascosti dietro un paywall. Il Festival è infatti considerato parte della tradizione culturale italiana, proprio come i mondiali di calcio. Ma c’è di più: Capitanio ha sottolineato che l’Agcom è pronta a vigilare affinché la trasmissione resti gratuita e con determinati standard di qualità, indipendentemente dall’emittente che lo trasmetterà.

Inoltre, sarà avviata una consultazione pubblica per aggiornare la lista degli eventi rilevanti. Questo potrebbe includere anche altre manifestazioni, ma il cuore della questione è chiaro: Sanremo deve essere per tutti, senza eccezioni.

Il futuro del Festival: tra Rai e possibili cambiamenti

La Rai, dal canto suo, non ha certo intenzione di lasciare andare uno dei suoi programmi di punta. Ha già chiarito che il Festival, nella sua attuale forma, è un prodotto unico che solo Viale Mazzini può garantire. Tuttavia, se altre emittenti decidessero di partecipare alla gara e offrire di più, il Festival della Canzone Italiana potrebbe davvero trovare una nuova casa.

Il verdetto finale

Anche se il futuro di Sanremo è ancora incerto, una cosa è sicura: non diventerà mai a pagamento. L’Agcom, con le sue delibere, garantirà che il Festival rimanga un momento di unione nazionale, accessibile a tutti, come da tradizione. E chissà, forse questa sfida tra emittenti renderà Sanremo ancora più interessante, portando nuove idee e innovazioni. Ma una cosa è certa: i fan possono tirare un sospiro di sollievo e continuare a sognare di fiori, musica e spettacolo… rigorosamente gratis!

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