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Paola Iezzi senza filtri: “Perché ho scelto di non avere figli”. La sua dichiarazione completa

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Paola Iezzi, nota cantante italiana, ha recentemente condiviso riflessioni profonde sulla sua decisione personale di non avere figli. In un’intervista rilasciata alla rivista “Grazia”, Paola ha aperto il suo cuore riguardo alle sue scelte di vita e alla relazione quindicennale con il fotografo e regista Paolo Santambrogio.

Paola Iezzi, che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 50 anni, si è sempre sentita padrona delle sue scelte. “Ho avuto la fortuna di essere circondata da persone che hanno rispettato le mie decisioni”, ha dichiarato. Questa libertà di scelta è stata una costante nella sua vita, grazie al sostegno di chi le stava vicino, a partire dai suoi genitori.

La relazione con Paolo Santambrogio è stata una costante nella vita di Paola, diventando la sua famiglia. “Abbiamo condiviso crescita personale e passioni comuni, come la fotografia”, ha rivelato la cantante. Santambrogio, che non si perde in complimenti durante i lavori, ha un approccio professionale che Paola ammira e rispetta profondamente. Entrambi appassionati di icone fotografiche come Steven Meisel, Helmut Newton e Peter Lindbergh, hanno trovato nella fotografia un terreno comune di crescita e ispirazione.

Paola Iezzi

Non avere figli è stata una scelta ponderata per Paola, influenzata dal desiderio di vivere la vita a modo suo. “La famiglia è un impegno serio, e non mi sentivo pronta a prendere tale responsabilità”, ha spiegato. L’artista ha affrontato anche il disagio causato dalle domande incessanti sul perché della sua scelta, notando una disparità nel modo in cui queste vengono poste a uomini e donne. “Perché agli uomini non lo chiedono?”, si è chiesta, sottolineando una pressione sociale spesso ingiusta.

L’intervista ha toccato anche il rapporto con la sorella Chiara e il difficile periodo seguito alla fine del loro duo musicale. Paola ha condiviso di aver attraversato una grave depressione, da cui è emersa dopo un lungo percorso di cura che includeva terapia e farmaci. “Quel periodo di oscurità è stato superato grazie anche a un viaggio di auto-scoperta a Stoccolma”, ha raccontato, descrivendo come questo le abbia permesso di rinascere artisticamente e personalmente.

Paola Iezzi, oggi, si sente realizzata e felice delle scelte fatte, confermando che il percorso intrapreso è stato quello giusto per lei. La sua storia è un promemoria potente del fatto che ogni individuo dovrebbe avere il diritto di scegliere il proprio percorso senza giudizio.

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