Il giallo di Denise Pipitone torna ad interessare l’opinione pubblica: continua a cercarla credendo che sia viva Piera Maggio, malgrado lo scorrere del tempo sono passati più di 18 anni da quel lontano 1° settembre 2004. La donna dopo aver quasi per beffa ricevuto a casa la nuova tessera sanitaria della figlia ha avuto uno sfogo, perché ha considerato quanto fatto dalla burocrazia italiana come una sorta di messaggio.
Infatti Piera Maggio ha voluto condividere l’episodio sui social aprendosi ad una riflessione, così dopo aver condiviso la foto del documento sul suo account Facebook ha allegato il commento: “Da una parte tanta amarezza, dall’altra lo Stato italiano ci fa sentire la presenza di nostra figlia… perlomeno con il codice fiscale che era in scadenza”, ha scritto. “Denise c’è, fino a prova contraria”.
Denise Pipitone, il messaggio della mamma Piera Maggio
Il recapito a casa della tessera sanitaria della figlia che oggi avrebbe 22 anni ha fatto scattare qualcosa in Piera Maggio che dopo quell’atto dovuto da leggere da mera prassi burocratica italiana ha continuato a ribadire un concetto che da ormai più di 18 anni l’accompagna: “Denise c’è, fino a prova contraria”.
Leggi anche: Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, e il sogno impossibile: “Nove anni dopo sogno ancora una…”
Per quanto riguarda invece le recenti indiscrezioni sul caso Denise Pipitone, gli ultimi risvolti risalgono allo scorso 22 dicembre quando l’ex pm Maria Angioni, coinvolta nelle indagini sulla scomparsa della bambina è stata condannata a un anno di reclusione, in seguito la sua pena è stata sospesa dal giudice monocratico di Marsala.
Per l’ex pm era stata avvalorata l’accusata di false informazioni al pubblico ministero, assegnando contro di lei una condanna di due anni di carcere. Mentre più di un anno fa il gip di Marsala aveva archiviato l’ultima inchiesta sul caso della scomparsa di Denise per cui sono state indagate 4 persone, tra cui l’ex moglie del padre naturale di Denise, Anna Corona con l’accusa di sequestro di persona.
Leggi anche: Neo laureata entusiasta del suo lavoro da spazzina: “Ogni lavoro è dignitoso, basta farlo con onestà”