Il racconto buddhista che vi proponiamo contiene un potente messaggio, utile nei momenti in cui siamo preda della confusione e non sappiamo come agire.
A maggio scorso una notizia pubblicata da tutti i giornali italiani ha evidenziato un dato molto allarmante: l’utilizzo degli psicofarmaci in Italia è cresciuto, in un solo anno, del 8 %.
Quasi 4 milioni di italiani nel 2017 sono ricorsi alla prescrizione di un ansiolitico, per riuscire a gestire quelle situazioni nella quali ansia, stress, confusione mentale portano a veri e propri black out, attacchi di panico ed altre patologie.
Di fronte ad un allarme di questa portata, può essere molto utile sedersi, metaforicamente, accanto a Buddha e leggere con calma questo racconto.
Narra del Maestro in viaggio con i suoi discepoli attraverso zone calde, tanto da stremare per la sete i partecipanti. Accampati in una zona ombreggiata Buddha chiamò un giovane…
– Ho sete. Puoi portarmi dell’acqua di quel lago?
Il discepolo andò al lago, ma quando arrivò, vide che proprio in quel momento lo stava attraversando un carro trainato da buoi. Di conseguenza, l’acqua era diventata molto torbida.
Il discepolo pensò: “Non posso dare da bere al maestro quest’acqua fangosa”.
Così tornò e disse a Buddha:
– L’acqua del lago è molto fangosa. Non penso che possiamo berla.
Dopo mezz’ora, Buddha chiese allo stesso discepolo di tornare al lago e portargli dell’acqua da bere. Il discepolo tornò al lago e vide che l’acqua era ancora molto torbida e sporca. Tornato al campo fece presente che era meglio arrivare al villaggio più vicino e chiedere aiuto agli abitanti.
Buddha non gli rispose, e non si mosse. Dopo un po’, chiese sempre allo stesso discepolo di tornare al lago e portargli dell’acqua.
Il discepolo andò di nuovo al lago perché non voleva sfidare il maestro, ma era furioso perché questo lo mandava avanti e indietro dal lago, quando sapeva già che l’acqua fangosa non poteva essere bevuta.
Ma questa volta, quando arrivò sulla riva del lago l’acqua era limpida e cristallina. Così ne raccolse un po’ e la portò a Buddha.
Buddha guardò l’acqua, e poi disse al suo discepolo:
– Cosa hai fatto per pulire l’acqua?
Il discepolo non capì la domanda, era evidente che non aveva fatto nulla.
Buddha quindi gli spiegò:
– Aspetta e lasciala stare. Perché il fango si deposita da solo e tu hai dell’acqua pulita.
Anche la tua mente è così!
Quando è disturbata devi solo lasciarla stare. Dagli un po’ di tempo. Non essere impaziente. Troverà l’equilibrio da sola. Non devi fare alcuno sforzo per calmarla.
Xinyuan è il termine con il quale i buddhisti definiscono lo stato mentale e psicologico di gran parte delle persone prese nel turbinio della vita contemporanea.
Si traduce con l’espressione ” mente da scimmia”, ed indica quello stato irrequieto, nervoso, insofferente, ansioso, di gran parte di noi.
Diamo, non certo senza torto, la responsabilità di tutto questo allo stile di vita che conduciamo, ma scelte, obiettivi, stile di vita non ci vengono imposti.
Lo accettiamo noi, con tutto quello che consegue.
Ansiolitici compresi.
La tempesta perfetta che molto spesso si scatena negli individui, è il risultato di una mente perennemente in movimento, senza un attimo di tregua, incalzata dagli stati emotivi che suggeriscono modelli da imitare, traguardi da raggiungere.
Un mix alla lunga pericoloso.
Alimentato dalla fretta costante, dall’impazienza, che portano a frustrazione crescente seguita da ansia e depressione.
Viviamo, come qualche rivista di psicologia suggerisce, un tempo di ” ottimismo tossico”, perché l’invito è costantemente rivolto al fare, al correre, senza riflettere e senza tregua.
Uscire da questo cortocircuito psicologico ed emotivo non è semplice, perché molto spesso ci sembra la norma, qualcosa di immodificabile.
Ogni persona non ha certo il potere di cambiare l’ordine generale delle cose, ma può fare scelte per quello che riguarda la propria vita.
E questo bel racconto Buddhista qualche spunto ce lo fornisce, con il suo particolare messaggio! Ma a proposito di messaggi, provate a scegliere un biscotto della fortuna e leggete il vostro!