Francesca Del Santo ha contestato il certificato verde obbligatorio a scuola con un’azione di protesta eclatante: la professoressa contraria al Green pass si licenzia dopo 17 anni di lavoro. Quest’insegnante di Pordenone da attivista non solo è scesa in piazza contro il Green pass ma ha anche deciso di licenziarsi rinunciando alla sua cattedra di biologia presso l’Ipsia di Sacile, un piccolo comune italiano del Friuli-Venezia Giulia.
Prima di questa decisione drastica, Francesca Del Santo aveva deciso di prendere parte insieme ad altri attivisti alla manifestazione di natura pacifica che si è svolta qualche giorno fa alla stazione ferroviaria di Pordenone.
Professoressa contraria al Green pass si licenzia mentre le scuole si attivano per adottare la Piattaforma nazionale digital green certificate
La protesta della professoressa contraria al Green pass si aggiunge a quella di altri colleghi che hanno deciso di far sentire la loro voce dissidente contro l’obbligo della certificazione. Nel frattempo però le scuole italiane si stanno attivando per disporre degli strumenti necessari per controllare il possesso della documentazione da parte del personale scolastico. In vista del suono delle campanelle lunedì prossimo in dieci regioni italiane, è stata messa a punto una piattaforma per velocizzare i controlli sulla validità del certificato verde, mentre prima si faceva affidamento all’App VerificaC19.
La piattaforma che si utilizzerà nelle scuole permetterà di mettere in connessione il Sistema informativo dell’istruzione (Sidi) con la Piattaforma nazionale digital green certificate (Pndgc). Ogni giorno gli istituiti dovranno collegarsi al Sidi per visualizzare i codici fiscali del personale presente quel giorno per poi verificare in tempo reale l’elenco del personale, identificato con un semaforo verde o rosso. Dopo il quinto giorno di rosso scatta la sospensione dal servizio e dallo stipendio.
Tra le fila di chi ha preso posizione contro il Green pass ci sono anche alcune voci nel mondo universitario tra cui i docenti, che hanno firmato un appello contro la certificazione, definendola “discriminatoria”. A sua volta il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha recentemente affrontato il tema sulla possibilità di togliere la mascherina in classe, se tutti risultano vaccinati considerandolo un segnale forte di ritorno alla normalità.