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Rai, l’inaspettato addio dello storico conduttore dopo 63 anni di carriera. La reazione di Fiorello: “Resta solo ignoranza”

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Uno storico conduttore di casa Rai, Corrado Augias ha annunciato il suo passaggio a La7, spiegando i motivi della sua decisione. Intervistato dal Corriere, lo scrittore, saggista e conduttore ha spiegato che passerà alla conduzione di un nuovo programma in prima serata. Dopo aver commentato non molto tempo fa: “La Rai è la mia vita, è la mia casa. Non la lascerò mai”, Augias è pronto ad una nuova avventura professionale a La7, con un programma che parte lunedì 4 dicembre, si tratta de La torre di Babele, un programma settimanale in prima serata, dopo la messa in onda di Otto e Mezzo.

Nello spiegare il programma in cui si parlerà di cultura, Augias ha detto: “Ci sarà uno spirito guida, un ospite ad alto livello, a cominciare da Alessandro Barbero, e alla fine un personaggio a sorpresa, per tirare le somme”. Dopo ben 63 anni di collaborazione, Corrado Augias dice addio alla Rai, dove era entrato nel lontano 1960, nell’elenco delle sue trasmissione figura Rebus, in onda sul terzo canale della televisione di Stato. Tra gli argomenti affrontati dal saggista nell’intervista figurano il ricordo della seconda guerra mondiale, gli inizi in televisione, Proietti, Moravia, la politica, la vita privata.

Rai, l’inaspettato addio dello storico conduttore

Parlando di Giorgia Meloni, Augias ha detto: “Credo che lei vorrebbe davvero costruire un partito conservatore, ma non le riesce, per colpa dei camerati che la bloccano con cento impacci. Per Giorgia non ho una simpatia politica, ma ho una simpatia umana. Ha un cattivo carattere, che l’ha aiutata ad arrivare fin lì, ma ora rischia di perderla. Dovrebbe reprimerlo”.

Corrado Augias Augias ha poi precisato le ragioni del suo addio: “Nessuno mi ha cacciato, ma nessuno mi ha trattenuto. A 88 anni e mezzo devo lavorare in posti e con persone che mi piacciono; e questa Rai non mi piace” – ha specificato il conduttore aggiungendo – “Non amo l’improvvisazione. E in Rai oggi vedo troppa improvvisazione, oltre a troppi favoritismi. La tv è un medium delicatissimo. Deve suscitare simpatia, nel senso alto dell’espressione”.

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L’addio di Augias all’azienda di Viale Mazzini commentato da Fiorello nella prima puntata di Viva Rai 2: “Su La7 ormai c’è solo cultura. Se n’è andato anche Augias, stanno tutti lì. Augias, Gramellini, Barbero, Cazzullo. Appena metti su La7 ti arriva una laurea a casa. Tutta l’ignoranza sta rimanendo in Rai. Siamo l’ignoranza artificiale”.

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