Il reddito di cittadinanza subirà delle importanti modifiche, stabilite dal Governo Meloni, così come preannunciato in campagna elettorale. La misura non verrà cancellata, ma si sdoppierà in due modelli differenti. Non si passerà, invece, per una fase di transizione, suggerimento dato da Salvini che ha osservato: ”La parte assistenziale dello strumento ha funzionato, mentre l’inserimento lavorativo é stato un fallimento”.
Proprio su questa falla del reddito di cittadinanza il Governo Meloni ha deciso di intervenire, al fine di soddisfare entrambi gli ambiti di applicazione della misura. Inoltre, verrà eliminata anche la condizione secondo cui il reddito di cittadinanza é subordinato all’accettazione dell’offerta di lavoro.
Nell’originaria impostazione, infatti, rifiutando le offerte di lavoro, il reddito di cittadinanza non veniva più erogato. Tuttavia, a farla da padrone, in tale ambito, é stata l’incertezza, come confermato da Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato: ”Al momento non abbiamo nemmeno i dati su queste persone”.
Il reddito di cittadinanza, dunque, si sdoppierà assolvendo, da un lato, alla finalità prettamente assistenziale per chi non può lavorare e, dall’altro, a quella di ausilio per l’inserimento nel mondo del lavoro per coloro i quali, pur essendo in età lavorativa, non abbiano abbastanza competenze. In pratica, il reddito di cittadinanza andrà incontro alle esigenze dei più deboli: disabili, soggetti estromessi dal mondo del lavoro senza possibilità di accedervi, anziani.
Le novità del Governo Meloni non si fermano solo ad una revisione del già noto reddito di cittadinanza, ma si estendono anche allo sfruttamento del Fondo Sociale Europeo, al fine di potenziare la formazione, al termine della quale sarà erogato anche un sussidio. Insomma, sembra proprio che il Governo di Giorgia Meloni voglia andare incontro a diverse tipologie di esigenze, in relazione al mercato del lavoro. Come ha sottolineato Bignami: ”Se sono corrette le stime fatte dal Ministero del Lavoro alla fine dello scorso anno, circa la metà dei beneficiari appartiene alle categorie in grado di lavorare”. Ciò perché ci sono soggetti in grado di lavorare, ma sprovvisti di competenze sufficienti che verranno ”offerte” dai centri per l’impiego.
In tal modo, anche il costo del reddito di cittadinanza, ossia circa 9 miliardi annui, potrà essere quasi dimezzato, in modo tale da poter impiegare diversamente quanto risparmiato. Selvaggia Lucarelli, sui social, ha detto la sua sulle attuali misure, scrivendo: ”Insomma, i poveri possono stare sereni: niente più reddito di cittadinanza, ma la possibilità di spendere 10.000 euro in contanti in una botta sola”. Non resta che attendere i prossimi sviluppi della situazione.
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