Francesco Tulone, professore e ricercatore presso l’Università di Palermo si è ritrovato ad affrontare una sorta di ripicca da parte dell’Ateneo dove lavora, dopo essersi reso protagonista di una sorta di un’impresa: risolve un’equazione matematica discussa da più di 20 anni. Il 49enne all’indomani del suo importante traguardo si è ritrovato senza Cattedra: l’università in cui lavora gli ha tolto il corso. “Mi è stato tolto per essere assegnato, caso più unico che raro, a una professoressa ordinaria neoassunta, già incaricata di altri corsi”.
Francesco Tulone dopo la soddisfazione legata al fatto che risolve un’equazione matematica insoluta, collaborando con due colleghi delle Università di Mosca e Chicago, ha vissuto una delusione: si è visto negare l’insegnamento del modulo di Analisi matematica 2. Il matematico e ricercatore l’Università di Palermo è riuscito infatti a trovare la soluzione ad un problema inscritto in una branca della teoria dell’Analisi matematica, sviluppatasi dagli anni Sessanta, ma il suo impegno non è stato riconosciuto in ambito accademico, anzi sembrerebbe quasi che l’Università di Palermo lo abbia punito. Invece per Francesco Tulone è arrivato un importante riconoscimento internazionale: il suo nome è stato menzionato dalla rivista Proceedings of the American Mathematical Society.
Risolve un’equazione matematica dibattuta da più di 20 anni e l’università gli toglie la Cattedra
Dopo aver intrapreso l’insegnamento dal 2005, vincendo il concorso da ricercatore a tempo indeterminato, il professor Tulone ha insegnato matematica ma anche ingegneria, fisica e biologia poi recentemente gli era stato conferito il modulo di Analisi matematica 2, che si è visto strappare in seguito ad una votazione segreta. Una decisione che non gli è stata motivata ma che sembra proprio una sorta di ripicca, come ha ribadito il ricercatore parlando di “dispetto accademico”.
Il docente che risolve un’equazione matematica dibattuta da due decenni, in riferimento a quanto gli è accaduto ha spiegato: “Amo insegnare la considero la mia seconda attitudine dopo la ricerca. L’unica spiegazione che ho ottenuto dal decano del dipartimento dell’Università di Palermo è quella che non si poteva non mettere ai voti un’altra disponibilità consigliandomi di ritirare la mia per Analisi matematica 2 per evitare imbarazzi. In verità, la professoressa prescelta mi ha confessato che è stato il dipartimento stesso a spingerla a una candidatura antagonista alla mia”.