Roberta Bruzzone, criminologa esperta, ha lavorato al caso di Chico Forti durante gli anni 2000.
Chico Forti: la criminologa Bruzzone dice che non è colpevole
Recentemente, ha discusso del ritorno in Italia di Forti, dopo 24 anni di detenzione in un carcere della Florida, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike nel 1998. Forti, sempre proclamatosi innocente, è ora rientrato in Italia, un evento che ha suscitato molte reazioni.
“Quando è stata data la notizia, non credevo alle mie orecchie“, ha dichiarato Bruzzone, evidenziando un mix di scetticismo e speranza per l’effettiva realizzazione di questo rientro, già annunciato senza esito quattro anni fa.
La criminologa ha fornito un servizio tecnico essenziale per evidenziare gli errori investigativi e giudiziari che potrebbero aver influenzato il caso.
Durante il suo lavoro sul caso, Bruzzone ha scoperto numerosi punti critici. “Io ho preso in carico il caso nel 2009 e solo per esaminare gli atti completi ci sono voluti tre anni“, ha rivelato, sottolineando la complessità e la profondità dell’analisi richiesta.
Nonostante si sia distanziata dal caso nel 2016 a causa di disaccordi con l’avvocato di Forti all’epoca, ha mantenuto contatti con la famiglia di Forti, che ha seguito da vicino.
Nuovi sviluppi nel caso Chico Forti
Il ritorno di Forti ha generato divisioni nell’opinione pubblica italiana. Da un lato, c’è chi celebra il ritorno di un uomo ritenuto vittima di un errore giudiziario; dall’altro, ci sono ancora dubbi sulla sua innocenza. “In questo momento c’è un po’ di accanimento“, ha commentato Bruzzone, criticando la dura copertura mediatica attuale rispetto a quella più cauta di quattro anni fa.
La discussione si estende anche agli aspetti tecnici del processo:
“Il problema grosso è che in America la giuria è composta da persone che non sono tecnici e non sono tenuti a motivare il verdetto”
Infine, Bruzzone ha parlato delle condizioni di detenzione di Forti in USA, descrivendole come particolarmente dure. “Io sono stata due volte a trovare Forti, nel carcere di massima sicurezza“, ha detto, illustrando le procedure rigorose e l’ambiente di detenzione.