Matteo Salvini aggredito a Pontassieve dove si trovava per un comizio elettorale in vista delle elezioni regionali della Toscana, è stato strattonato da una donna trentenne, residente nello stesso comune ma di origini congolesi, che è impegnata in un progetto del servizio civile proprio per il municipio della cittadina fiorentina.
La donna si è fiondata sul leader della Lega, da sempre impegnato nella lotta contro l’immigrazione in Italia e che ha fatto degli sbarchi il suo vero baluardo politico, strappandogli la catenina religiosa che portava al collo e la camicia, invocando la sua maledizione.
È stata poi la Digos a fermare la donna, portarla in questura e affermare che ella fosse “in evidente stato di alterazione psico-fisica”. La donna non ha precedenti penali e rischia una denuncia per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale che potrebbe scattare dopo gli accertamenti da parte della Digos.
“Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no. La camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra e quella persona si dovrebbe vergognare“. Ha commentato così il leader del Carroccio l’accadimento.
In una diretta Facebook ha poi incalzato asserendo che:
“Ci rivediamo qui, per il diritto di portare al collo un rosario, senza che nessuno se ne senta offeso, per mangiare un piatto di pasta, per bere un caffè. La cosa bella che mi porto via da Pontassieve. Non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto ‘Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè’”.
Più tardi il leader del Carroccio ha aggiunto: “Perdonata, capitolo chiuso, andiamo avanti. Le dico: ‘Mi spiace per te, non hai capito i valori della terra che ti accoglie’, non porto rancore, non chiedo vendetta”. Sottolineando nuovamente che la donna qui sia solo un’ospite, non una cittadina.
Molto viva la solidarietà da parte dell’intera classe politica rispetto all’episodio di Salvini aggredito a Pontassieve.
Sono giunti messaggi di sostegno da parte di tutti gli esponenti di ogni casacca.
In particolare degno di nota è quello di Simona Bonafe’, segretaria del Pd toscano, avversario politico della Lega in questa corsa alla vittoria per le regionali.
“Condanniamo con nettezza l’aggressione avvenuta poco fa ai danni di Matteo Salvini. La Toscana è e deve continuare ad essere terra che si contraddistingue per un dibattito politico corretto e noi vogliamo che tutti possano manifestare liberamente le proprie idee, che si tratti di chi la pensa come noi o diversamente”.
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