Una verità raccapricciante si celerebbe dietro alla morte di Saman Abbas, come reso noto dal racconto del cugino che ha preso parte all’omicidio della 18enne, concordato dal padre con altri familiari e che ha visto anche la complicità della madre. Da quanto riferito da uno dei cugini arrestati Saman sarebbe stata uccisa con una corda, dopo essere stata attirata nelle campagne adiacenti a Novellara, per poi essere stata fatta a pezzi e gettata nelle acque del Po.
La drammatica fine della 18enne sarebbe stata decisa dal padre, che insieme alla moglie ha consegnato la figlia al suo aguzzino: lo zio Danish che l’ha strangolata e poi si è disfatto del suo corpo con la complicità di un’altra figura di cui non è nota l’identità. Da quanto raccontato da Ikram Ijaz, cugino della 18enne pakistana scomparsa da Novellara lo scorso 30 aprile 2021, ad un compagno di cella, questo sarebbe l’atroce retroscena dietro alla condanna a morte di Saman Abbas, pattuita dalla sua famiglia per “sbarazzarsi” di lei, che voleva vivere come una donna occidentale.
Dal racconto fatto da uno dei cugini arrestati ad un compagno di cella lo scorso ottobre, la giovane avrebbe perso la vita per mano dello zio, ed in seguito il suo corpo è stato occultato. Ikram Ijaz, arrestato in Francia il 31 maggio 2021, ha riferito che Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i genitori della ragazza hanno consegnato la figlia allo zio Danish Hasnain la sera del 30 aprile 2021, dopo aver convinto Saman a seguirli presso le campagne vicine alla loro abitazione per una passeggiata.
La tragica fine di Saman Abbas: il racconto del cugino al compagno di cella fa emergere una verità straziante
Secondo la ricostruzione dei fatti di Ijaz, lui e l’altro cugino, Nomanhulaq Nomanhulaq, avrebbero bloccato le mani ed i piedi della 18enne, mentre Danish Hasnain l’avrebbe strangolata con una corda. Nel suo racconto è emersa poi una quarta persona con il volto coperto da un passamontagna, che avrebbe avuto un ruolo nel completare l’omicidio per poi infilare il corpo di Saman in un sacco, caricarlo su una bici ed in seguito farlo a pezzi prima di gettarlo nel Po. Questo compito sarebbe stato eseguito dall’uomo misterioso, Danish e Nomanhulaq mentre Ijaz ed il padre di Saman sarebbero tornati indietro.
Durante il racconto al compagno di cella, Ijaz ha svelato che ad organizzare l’omicidio sarebbe stato il padre di Saman, mentre la madre avrebbe avuto un crollo emotivo quando ha consegnato la figlia al suo boia, costretta ad allontanarsi in preda alle lacrime.
Le rivelazioni fatte al compagno di cella da parte del cugino di Saman Abbas, da quanto riferito dai carabinieri di Reggio Emilia, non sarebbero attendibili in pieno visto che emergerebbero delle incongruenze. Comunque il racconto è stato inserito tra gli atti del processo per il quale sono stati rinviati a giudizio, con le accuse di omicidio ed occultamento di cadavere: lo zio Danish Hasnain, i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, ma anche i genitori della 18enne Shabbar Abbas e Nazia Shaheen.
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