Durante una conferenza stampa al Festival di Sanremo, Amadeus e Marco Mengoni hanno condiviso un momento di grande emozione. Rispondendo a una domanda di Enrico Lucci, reporter di “Striscia la Notizia”, su se si considerassero antifascisti, hanno detto senza esitare: «Sì», e hanno poi cantato insieme “Bella Ciao”, la storica canzone simbolo della resistenza.
Sanremo 2024, un festival antifascista
Amadeus ha poi condiviso un ricordo legato alla popolare serie “La Casa di carta”, raccontando di come, durante il periodo difficile del Covid, quando due attori si ammalarono, lui li contattò per proporre loro di esibirsi a Sanremo con questa canzone.
Il Festival di Sanremo di quest’anno è iniziato con una conferenza stampa dove Amadeus e Mengoni sono stati messi alla prova da Enrico Lucci su un tema delicato, che tocca la politica e la storia italiana. Il soprannome dato alla Rai, “Telemeloni”, riflette le tensioni attuali e pone l’accento sull’importanza della libertà di espressione. Con trenta artisti pronti a salire sul palco, l’attesa per le esibizioni è alta, e l’ordine di apparizione è già stato annunciato.
Amadeus, in precedenza, aveva parlato di questioni sociali attuali, facendo riferimento alle proteste degli agricoltori. Ha espresso la sua opinione personale, dicendo:
«Ognuno ha ragione di dire la propria. È chiaro che il palco dell’Ariston non può portare tante dimostrazioni di protesta. Quello dei trattori l’ho detto perché sta coinvolgendo tutta l’Europa, non ne faccio una questione politica. Ho fatto l’istituto tecnico agrario, la terra è estremamente importante. È gente che ha una difficoltà enorme, poi la politica ne fa una dichiarazione propria, ma non ne faccio una questione politica».
Quest’anno a Sanremo, quindi, non si parla solo di musica, ma anche di come l’arte e la cultura possano essere un veicolo per riflettere sulle realtà sociali e storiche di un paese. La scelta di cantare “Bella Ciao” non è stata solo un gesto artistico, ma un segnale forte di impegno civile e memoria storica.