Battiti Live si è trasferito a Otranto, ma le polemiche non sono rimaste a Molfetta. La nota kermesse musicale, condotta da Ilary Blasi e Alvin e trasmessa da Radio Norba, si è trovata al centro delle critiche dopo che alcuni fan hanno notato l’uso massiccio del playback durante le esibizioni. Questo nonostante un impressionante share del 17.4%, in concomitanza con le Olimpiadi di Parigi 2024. Non sono mancati i commenti acidi sui social, dove gli spettatori hanno espresso delusione e sarcasmo: “Perché si chiama Battiti LIVE se poi c’è tanto di quel playback?”, hanno twittato molti, dimostrando come la musica dal vivo sembri essere diventata un’eccezione piuttosto che la regola.
L’ultimo episodio ha visto protagoniste alcune icone della musica italiana, ma non nel modo sperato. Gianna Nannini e il gruppo Ricchi e Poveri sono stati i bersagli principali delle critiche, con la Nannini che ha scatenato commenti per la sua evidente performance in playback. Anche i Ricchi e Poveri non sono stati risparmiati, soprattutto per la scelta di cantare il loro celebre brano “Ma non tutta la vita” in versione spagnola, cosa che ha lasciato il pubblico perplesso e ha alimentato ulteriori ironie online. “Annalisa fa scuola con le versioni spagnole, ma qui si è perso il senso”, ha commentato qualcuno, sottolineando come la scelta linguistica abbia aggiunto solo confusione all’esibizione già criticata.
Fedez: Un Silenzio che Dice Molto
Tra gli imbarazzi di serata, Fedez ha avuto il suo momento “mute”. Dopo la sua esibizione con Emis Killa sulle note di “Sexy shop”, una fan di nome Viola ha avuto l’opportunità di fare qualche domanda al rapper. Nonostante il tentativo di creare un collegamento emotivo, rivelando che il suo nome è ispirato da una canzone di Fedez, il rapper è apparso distaccato e poco coinvolto, generando un’atmosfera di imbarazzo palpabile. I social non hanno perso tempo a commentare l’accaduto, con una miscela di umorismo e critica verso il comportamento del cantante. “Fedez cade dalle nubi”, ha scherzato un utente, evidenziando come anche i grandi artisti possano avere momenti di evidente disconnessione.