In un’intervista al Corriere della Sera, Selvaggia Lucarelli ha espresso critiche dirette verso Chiara Ferragni e suo marito, Fedez, riguardo le loro strategie di marketing, in particolare il caso Balocco. In tutto questo ha difeso Meloni, giustificandola per le sue critiche contro quanto successo.
Selvaggia Lucarelli difende Meloni: “Ha detto così per questo motivo”
Lucarelli ha messo in luce come, a suo parere, la coppia utilizzi i loro privilegi economici per “comprarsi” la reputazione, piuttosto che guadagnarsela con impegno civile e attivismo reale. Ha descritto Ferragni come incline a giocare la carta del vittimismo, mentre vede Fedez come più aggressivo, suggerendo che entrambi potrebbero essere mal consigliati.
La giornalista non crede che si tratti di errori di comunicazione, ma piuttosto di una scelta deliberata: “La comunicazione è stata scientifica. Le parole sono state scelte con attenzione per creare quel tipo di confusione in chi acquistava i prodotti”.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del Primo Ministro Giorgia Meloni contro l’influencer, Lucarelli sostiene che Meloni ha colto un sentimento diffuso di avversione verso l’ostentazione continua di ricchezza. Lucarelli sembra criticare la relazione di Fedez e Ferragni come un’unione di “anime e di ego”, senza spazio per autocritica o riflessione.
La critica di Selvaggia alla politica
Lucarelli ha anche commentato la reazione della sinistra italiana, sottolineando un’apparente mancanza di capacità di intercettare gli stessi sentimenti che la destra ha saputo riconoscere e sfruttare. Inoltre, critica coloro che difendono Ferragni per la sua beneficenza, che Lucarelli vede come ingannevole e opportunistica.
Alla fine, Lucarelli tocca il tema della responsabilità dei giornalisti e il prezzo della denuncia, spesso pagato con cause legali costose e lunghe. Evidenzia il conflitto di forze tra i potenti che possono permettersi di intimidire i giornalisti e quelli che devono difendere la loro integrità professionale.
Lucarelli conclude chiedendo alla sinistra di non dimenticare questi aspetti e di difendere chi osa sfidare il potere stabilito, sia esso politico o economico, in nome di una vera equità e giustizia sociale.