Il recente ritiro di Angela Carini dal mondo della boxe ha sollevato un polverone mediatico, non solo per il suo ritiro improvviso dal ring durante le Olimpiadi di Parigi 2024, ma anche per le circostanze che hanno circondato la sua decisione. Selvaggia Lucarelli, nota per i suoi commenti taglienti e diretti, non ha perso tempo a esprimere il suo disappunto riguardo al comportamento di Carini, paragonandolo alla tendenza dei Ferragnez di assumere posizioni vittimistiche per attirare simpatia pubblica. Lucarelli ha evidenziato come Carini, nella sua narrazione post-gara, abbia tentato di dipingersi come vittima, una strategia che l’opinionista considera non solo inappropriata ma anche ingannevole, mettendo in luce una presunta manipolazione dei media a proprio vantaggio.
Le scuse di Carini sotto il fuoco della critica
Nel dettaglio, Lucarelli ha analizzato le dichiarazioni di Carini post-ritiro, sottolineando come queste sembrino calcolate per evocare compassione piuttosto che rappresentare la realtà degli eventi. Il confronto con i Ferragnez non è casuale: entrambi gli esempi mostrano figure pubbliche che, di fronte alle difficoltà, scelgono di rifugiarsi in una narrazione vittimistica per salvaguardare la propria immagine. Lucarelli ha anche menzionato il comportamento di un’altra atleta, Luca Anna Hamori, che ha approfittato della situazione per pubblicare meme derisori nei confronti di Imane Khelif, dimostrando come la cultura del dileggio e dello sfruttamento mediatico sia diffusa anche tra gli atleti.
Critiche anche per Giorgia Meloni
La polemica non ha risparmiato nemmeno la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che secondo Lucarelli, si è immischiata nella controversia con una velocità e un fervore che sarebbero stati più adeguati per un commentatore sportivo piuttosto che per un capo di governo.
Lucarelli ha ironicamente sottolineato come Meloni, pur essendo lei stessa una donna in un ruolo di potere, sembri avere poco rispetto per le dinamiche e le complessità che caratterizzano le questioni di genere nello sport. La critica sottolinea una percezione di ipocrisia e di opportunismo politico, alimentando ulteriormente il dibattito su quanto realmente la politica dovrebbe influenzare o commentare gli eventi sportivi internazionali.