Selvaggia Lucarelli ha acceso nuove polemiche con un commento audace sulla serie Disney riguardante il caso di Avetrana, suscitando reazioni infuocate sui social media. La nota giornalista e giudice di “Ballando con le Stelle” ha esposto la sua opinione nel suo podcast “Qui non è Avetrana”, discutendo la rappresentazione dell’omicidio di Sarah Scazzi nella serie “Qui non è Hollywood”.
Lucarelli ha lanciato il podcast con un post su Facebook, affermando: “La serie ha molti pregi e un grosso difetto: ha rimosso ogni dubbio dalla trama. E chi conosce i fatti e l’andamento del processo, non può non averne. Spoiler: non credo alla colpevolezza di Sabrina.” Queste parole hanno immediatamente acceso un dibattito tra i suoi follower e non solo, attirando critiche da diverse parti.
Alcuni utenti hanno sottolineato come la condanna di Sabrina Misseri sia stata confermata da tre gradi di giudizio, facendo notare a Lucarelli che “la colpevolezza di Sabrina non è un’opinione, è la verità emersa dopo tre gradi di giudizio”, come ha scritto Antonella Bonavoglia. Un altro commentatore ha aggiunto:
“Forse uno dei pochi processi in Italia in cui gli inquirenti sono stati impeccabili. Sono di Taranto. La giudice di quel caso ha detto che se hanno scritto 2000 pagine di sentenza, vuol dire che erano convinti delle loro colpevolezze. Perdona se credo a lei.”
L’attrice Bianca Nappi, originaria della Puglia, ha espresso un punto di vista simile, ricordando la gravità del caso e la manipolazione mediatica che ha seguito: “Questa storia è stata talmente tanto manipolata (e lo è ancora) da far dimenticare a molti che tre gradi di giudizio e prove certe e concordanti hanno portato all’ergastolo due donne. Qui non si tratta di opinioni, ma di fatti. È sconcertante che una 22enne e sua madre ammazzino una minorenne e per giunta parente, ma ahimè è quello che è successo. E il fatto che neghino alla Misseri i permessi premio per la sua pericolosità sociale dovrebbe far riflettere i cosiddetti innocentisti”.
La posizione di Lucarelli su un tema così delicato e controverso continua a suscitare intense discussioni e riflessioni, alimentando un dibattito che va oltre la semplice narrazione televisiva, toccando corde profonde legate alla giustizia e alla percezione pubblica.