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“In arrivo per lo smart working un vero contratto di lavoro”: Renato Brunetta annuncia l’importante novità e parla con entusiasmo di crescita e rilancio del Paese

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Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta ha annunciato che presto migliaia di lavoratori italiani in smart working potranno essere regolarizzati grazie al primo contratto per il lavoro da remoto, da leggere come un segnale forte di crescita e rilancio dal punto di vista economico del nostro Paese. Il lavoro da remoto, che ha rappresentato il volano per molte realtà occupazionali durante la pandemia, sia per il settore pubblico che per quello privato, si appresta ad essere regolamentato.

“Tra un mese, per la prima volta, ci sarà un vero contratto per il lavoro agile. […] Mettere tutti i lavoratori della Pa in smart working è stata un’idea intelligente” – queste le parole del ministro per la Pubblica amministrazione.

Brunetta smart working un vero contratto di lavoro

Smart working, in arrivo il contratto di lavoro e le altre novità: le parole del ministro Renato Brunetta

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Per regolamentare il lavoro da remoto in Italia si è pensato ad una normativa ed organizzazione ad hoc, ma non solo lo smart working si appresta ad essere oggetto di sistemazione a livello disciplinare. “Entro il 2021 è atteso il rinnovo per tutti dipendenti del settore pubblico. Tutto questo si può fare in tempi veloci, grazie al Pnr, che è un contratto tra l’Europa e il nostro Paese: ‘Vi diamo 70 miliardi regalati, e gli altri in prestito con tripla A. In cambio vogliamo le riforme’. Se c’è un difetto, è che di soldi ce ne sono anche troppi” – ha precisato il ministro.

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Con soddisfazione Renato Brunetta ha parlato di “crescita e rilancio del Paese” dopo la pandemia asserendo che “stiamo vivendo un momento magico” grazie ad una crescita del 6% del Pil. A tal proposito, il ministro per la Pubblica amministrazione con entusiasmo ha asserito: “È una congiuntura astrale strepitosa. Arrivano gli investimenti dall’estero, l’Italia sta diventando simpatica. […] Questa cosa però non può essere fiammata, deve essere strutturale. Io ho questo numero in testa, 7 anni, che guarda caso è anche la durata del mandato del presidente della Repubblica”.

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