Il direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, Andrea Crisanti ha espresso il suo parere sulla terza dose del vaccino anti Covid, considerata necessaria e strategica per incrementare l’immunità. Il professor Crisanti, pur evitando ogni tipo di allarmismo, ha chiamato in causa la situazione dell’emergenza sanitaria nel Regno Unito per ribadire che se si vuole evitare da noi uno scenario analogo serve la terza dose.
Nel corso del suo intervento come ospite del programma condotto da Lilli Gruber, Otto e mezzo, in onda su La7, l’esperto ha analizzato lo scenario del Regno Unito, dove si registrano nell’ultimo periodo 45.000 contagi al giorno. “Gli inglesi sono meno protetti di noi. I dati raccolti su 4 milioni di persone dimostrano che l’efficacia contro l’infezione dopo 6 mesi cala dal 95% al 40% e quella contro le complicazioni gravi della malattia scende al 70%”.
Andrea Crisanti sulla necessità della terza dose del vaccino prendendo a modello Israele
In seguito il professor Crisanti ha illustrato dei dati preoccupanti spiegando: “Nel Regno Unito, vengono fatti 1 milione di tamponi al giorno e mettono in quarantena tra le 100 e le 150mila di persone al giorno, hanno un sistema per ammortizzare l’impatto. Hanno deciso di pagare un prezzo specifico pur di andare dove vogliono senza mascherina. Noi abbiamo una situazione privilegiata, possiamo vedere cosa succede altrove man mano che la protezione del vaccino sparisce”.
Il professore Andrea Crisanti anche se ha negato ogni tipo di allarmismo ha invitato a non seguire la strada percorsa dalla Gran Bretagna, per evitare un quadro dalle tinte fosche puntando invece sull’equilibrio, prendendo a modello quanto fatto in Israele. Per questo invoca la necessità di una terza dose del vaccino: “I dati di Israele sono inequivocabili, la terza dose ha ripristinato il livello di protezione. Se vogliamo mantenere questa situazione favorevole dobbiamo impostare la vaccinazione con la terza dose e mantenere un minimo di misure di contenimento […]”.