I corpi di Susanna Recchia, 45 anni, e della sua figlioletta di tre anni sono stati ritrovati senza vita su un isolotto del fiume Piave, a valle del ponte di Vidor, in provincia di Treviso. La donna e la bambina erano scomparse dalla loro abitazione di Miane lo scorso venerdì 13 settembre. A confermare il drammatico ritrovamento è stato l’assessore veneto alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin. Sul luogo della tragedia sono intervenute le forze dell’ordine, i volontari della Protezione civile e i vigili del fuoco, che hanno impiegato un elicottero, squadre nautiche, droni e cani molecolari per recuperare i corpi.
Le ricerche sono durate tutta la notte lungo le sponde del Piave, dove i soccorritori hanno cercato invano madre e figlia, scomparse insieme da giorni. I corpi sono stati individuati intorno alle 10 di domenica mattina grazie all’elicottero impegnato nelle operazioni di ricerca. Si trovavano su un isolotto vicino all’Isola dei Morti, nel comune di Moriago della Battaglia. In questa stessa zona, solo pochi mesi fa, era stato ritrovato il corpo di Alex Marangon, scomparso dopo un rito sciamanico e poi rinvenuto senza vita, arenato su un isolotto del Piave.
Secondo quanto ricostruito finora, Susanna Recchia aveva lasciato un messaggio d’addio composto da cinque pagine, nel quale avrebbe spiegato le ragioni del suo gesto. Le tracce della donna e della figlia si erano perse venerdì scorso, quando il compagno di Susanna era passato da casa per prendere la bambina, trovando invece la casa vuota. Immediato l’allarme lanciato dall’uomo, che si è rivolto alla polizia di Conegliano per segnalare la scomparsa. La comunità locale è rimasta scioccata dalla notizia, mentre il compagno della donna aveva lanciato diversi appelli nella speranza di ritrovare almeno la figlioletta.
“La peggiore delle ipotesi si è purtroppo avverata, riempiendoci di tristezza,” ha scritto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in un messaggio sui social. Zaia ha confermato che i corpi di Susanna Recchia e della sua bambina sono stati rinvenuti su un isolotto nel fiume Piave, a circa due chilometri dal ponte di Vidor. Le ricerche erano scattate subito dopo la denuncia della scomparsa da parte del compagno di Recchia, con l’auto della donna ritrovata sabato 14 settembre nei pressi del ponte di Vidor. Nonostante il calare della notte, i soccorritori non hanno mai interrotto le operazioni di ricerca, fino al tragico ritrovamento.
La prefettura di Treviso aveva subito attivato il protocollo per le persone scomparse, con le ricerche concentrate nella zona del ponte di Vidor, tristemente noto per essere luogo di suicidi. Susanna Recchia si era allontanata da casa a bordo di una Volkswagen Tiguan bianca, lasciando dietro di sé il cellulare e il portafoglio con i documenti. L’auto è stata ritrovata abbandonata nel piazzale di un bar vicino al ponte, dove poi, oggi, si è consumato il drammatico epilogo.
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