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“Una brutta notizia”. Grande Fratello, il Codacons presenta esposto: ombra legale sul televoto

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Nuovi problemi per il Grande Fratello, che si ritrova nuovamente al centro di polemiche e ora anche di possibili risvolti legali. Dopo la denuncia di Striscia la Notizia sul televoto e la consegna del tapiro d’oro ad Alfonso Signorini, la situazione si è aggravata: il Codacons ha deciso di intervenire ufficialmente, presentando un esposto in procura.

Il Codacons accusa: “Televoto ingannevole, possibile truffa ai danni degli spettatori”

Nel documento depositato, l’associazione per la tutela dei consumatori mette nel mirino la gestione del televoto, che da sempre viene promosso come strumento democratico per decidere le sorti dei concorrenti. Tuttavia, secondo il Codacons, questo meccanismo sarebbe stato alterato da dinamiche interne e da fandom organizzati, vanificando le scelte degli spettatori:

Se l’esito finale è condizionato da logiche interne o da gruppi organizzati, ci troviamo di fronte a un meccanismo ingannevole che causa un danno economico a chi paga per votare”.

Signorini, nelle scorse settimane, aveva riconosciuto pubblicamente l’esistenza di gruppi capaci di influenzare il voto, mettendo in dubbio la validità delle preferenze espresse dal pubblico. Per il Codacons, queste dichiarazioni sollevano la possibilità di reati:

Potrebbero emergere ipotesi penalmente rilevanti, come quella della truffa aggravata ai danni di una moltitudine di soggetti”.

“Concorrenti tutelati nonostante il voto contrario”: la denuncia si allarga

L’associazione ha sollevato anche un altro tema delicato: l’eventuale scelta della produzione di non eliminare concorrenti che garantiscono audience, ignorando i risultati del televoto:

Nonostante il voto contrario del pubblico, alcuni concorrenti restano in gara, rendendo inutile la spesa degli utenti”.

Il caso ha gettato una nuova ombra su un’edizione già travagliata del reality, segnata da controversie, fandom tossici e accuse incrociate. Ora la palla passa alla magistratura, che dovrà valutare se ci siano state irregolarità penalmente rilevanti nella gestione del programma.

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