Fedez è stato travolto dalle critiche dopo il suo concerto a Ozieri, che ha sollevato un intenso dibattito a causa di una tragica coincidenza. Sabato 14 settembre, mentre il rapper si esibiva per celebrare una tradizionale festa locale, la comunità era in lutto per la morte di Gioele, un bambino di nove anni schiacciato da una porta da calcio. La decisione dell’amministrazione comunale e di Fedez di non annullare l’evento ha suscitato un’ondata di indignazione, con molti che hanno giudicato la scelta come insensibile e irrispettosa nei confronti della famiglia del piccolo.
La rabbia del padre di Gioele sui social
Ivan Putzu, il padre di Gioele, ha espresso la sua rabbia attraverso un post su Facebook, criticando duramente Fedez per la sua decisione di proseguire con il concerto. “Ciao Fedez, ti facevo una persona più umana visto che hai dei figli”, ha scritto Putzu. Ha raccontato come, mentre il rapper si esibiva, lui era a pochi passi dal palco, accanto al corpo del figlio, sperando che il bambino riaprisse gli occhi. “Noi siamo venuti a Ozieri perché mio figlio cantava le tue canzoni e voleva vederti dal vivo. Potevi non cantare per una sera e rispettare il mio dolore”, ha concluso il padre, aggiungendo un tocco personale e doloroso alla vicenda.
La risposta di Fedez e l’attacco ai giornalisti
Nonostante le critiche, Fedez ha mantenuto un tono sereno durante la serata, descrivendola addirittura come “magica” sui social, un commento che ha ulteriormente infiammato il pubblico. In seguito, ha utilizzato i suoi canali social per rispondere alle accuse, prendendosela in particolare con i giornalisti che, secondo lui, avrebbero gonfiato la vicenda. “Riescono a inventarsi notizie con la speranza che diventino virali senza nemmeno un minimo di rispetto verso una tragedia del genere”, ha scritto in una storia su Instagram, accompagnata da una foto del bambino e un titolo di giornale.
Fedez ha voluto chiarire la sua posizione attraverso un video, spiegando di essere stato informato della tragedia appena prima di salire sul palco. “Ho chiesto al pubblico di osservare un minuto di silenzio per Gioele, per esprimere vicinanza alla famiglia”, ha dichiarato, sottolineando come nessuno avesse protestato in quel momento. Ha poi criticato aspramente il modo in cui l’informazione ha gestito la vicenda, aggiungendo: “Vergogna a chi? Solo perché sono andato virale con l’autotune? Questo la dice lunga sullo stato dell’informazione italiana, fate schifo”.
La controversia solleva un dilemma etico su quando sia opportuno proseguire con uno spettacolo in seguito a una tragedia. Da un lato, c’è chi sostiene il principio del “the show must go on” come simbolo di resilienza, dall’altro, chi ritiene che la sensibilità e il rispetto per le vittime debbano avere la precedenza. Nel caso di Ozieri, la decisione di proseguire con il concerto è stata vista da molti come una mancanza di tatto. In momenti di lutto, la scelta di mettere in pausa può rappresentare non solo un segno di rispetto, ma anche un’opportunità per la comunità di unirsi nel dolore senza ulteriori distrazioni.
Questa vicenda mette in luce l’importanza di valutare con attenzione il contesto emotivo prima di decidere di andare avanti con un evento. La musica ha il potere di unire e guarire, ma deve essere calibrata con sensibilità per non risultare fuori luogo in momenti delicati come questi.